happiness

January 16th, 2007

The dream of Federico Bastianelli, a street cleaner in Falconara Marittima (a little town in the Marches region in the centre of Italy) came true at dawn on 6 January. Last September, he made a wish, hoping to be able to clean St. Mark’s Square, and the councillor responsible
for the environment granted it.

 

He declared he is so happy, after finishing his cleaning duty. and we can’t but be happy for this fantastic person who loves his job, is fully aware of its dignity, and just expressed the wish to work and be of help in the most beautiful city in the world. Un bacio, Federico

reasons for staying in venice

January 13th, 2007

In years of activity as a journalist and as the chief editor of Buongiorno Venezia, i responded to thousands of emails from all over the world and met don’t know how many people, all of them needing to make a point in telling me how much they love venice. No need, guys: i fell in Venice’s trap like millions, but there have also been days that i got so angry at her that her sinking seemed to me (and not only me) exactly the right punishment from Above. then, a minute later,  i might have cried to save her. for instance, i remember how i cried and cried watching the Teatro La Fenice burning down, in the arson of 1996. that is: we who live here, we love it and hate it, so this is a perfect neverending story. because Venice is a virus, and you may develop the antivirus, fighting each other constantly inside you.

 

So when my “antiVenicevirus” wins a round, i just look at tourists and wonder why are people so eager to live in venice. a minute later, i recall why. but i’d like to hear from you about this. Venetians sometimes need someone who remind them of their past love for the city (and maybe to remind us how lucky we are). i’ll soon advertise the blog so that you can flock here and tell me what you think. i’ll appreciate it, i’ll understand better who my readers are and who are the people whom i meet in the calli of venice every day. their thoughts, their dreams. their expectations, their attitudes.

 

As a matter of fact, it’s rare to be happy with where you are and what you’re doing, here’s a little example. Buongiorno Venezia newsletter has several subscribers from New Zealand (hi everyone); a couple of them emailed me they are planning to move to Venice. ARE YOU KIDDING, I think a good 30% of Italians, when asked about a dream chance to move abroad, respond they would like to live in… New Zealand.

o giorni o mesi che andate sempre via

January 9th, 2007

most italians learnt english with american songs. i wonder if you can do the same with italian.

 

to wish you happy New Year, here’s a song from the Seventies, whose text is not the simplest, yet you can grab it. it’s very evocative ballad, with so many images that it’s like watching pictures of the time passing. and when i have time, i’ll translate it wholly for you. in the meanwhile, look if you can get the meaning…… warning: altavista will make a mess.

 

Francesco Guccini’s Canzone dei dodici mesi - from the album “Radici”

Viene Gennaio silenzioso e lieve, un fiume addormentato
fra le cui rive giace come neve il mio corpo malato, il mio corpo malato…
Sono distese lungo la pianura bianche file di campi,
son come amanti dopo l’avventura neri alberi stanchi, neri alberi stanchi…

Viene Febbraio, e il mondo è a capo chino, ma nei convitti e nella piazza
lascia i dolori e vesti da Arlecchino, il carnevale impazza, il carnevale impazza…
L’inverno è lungo ancora, ma nel cuore appare la speranza
nei primi giorni di malato sole la primavera danza, la primavera danza..

Cantando Marzo porta le sue piogge, la nebbia squarcia il velo,
porta la neve sciolta nelle rogge il riso del disgelo, il riso del disgelo…
Riempi il bicchiere, e con l’inverno butta la penitenza vana,
l’ala del tempo batte troppo in fretta, la guardi, è già lontana, la guardi, è già lontana…

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare.

Con giorni lunghi al sonno dedicati il dolce Aprile viene,
quali segreti scoprì in te il poeta che ti chiamò crudele, che ti chiamò crudele…
Ma nei tuoi giorni è bello addormentarsi dopo fatto l’amore,
come la terra dorme nella notte dopo un giorno di sole, dopo un giorno di sole…

Ben venga Maggio e il gonfalone amico, ben venga primavera,
il nuovo amore getti via l’antico nell’ ombra della sera, nell’ ombra della sera…
Ben venga Maggio, ben venga la rosa che è dei poeti il fiore,
mentre la canto con la mia chitarra brindo a Cenne e a Folgore, brindo a Cenne e a Folgore…

Giugno, che sei maturità dell’anno, di te ringrazio Dio:
in un tuo giorno, sotto al sole caldo, ci sono nato io, ci sono nato io…
E con le messi che hai fra le tue mani ci porti il tuo tesoro,
con le tue spighe doni all’ uomo il pane, alle femmine l’ oro, alle femmine l’ oro…

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare…

Con giorni lunghi di colori chiari ecco Luglio, il leone,
riposa, bevi e il mondo attorno appare come in una visione, come in una visione…
Non si lavora Agosto, nelle stanche tue lunghe oziose ore
mai come adesso è bello inebriarsi di vino e di calore, di vino e di calore…

Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull’ età,
dopo l’ estate porta il dono usato della perplessità, della perplessità…
Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità,
come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità…

Non so se tutti hanno capito Ottobre la tua grande bellezza:
nei tini grassi come pance piene prepari mosto e ebbrezza, prepari mosto e ebbrezza…
Lungo i miei monti, come uccelli tristi fuggono nubi pazze,
lungo i miei monti colorati in rame fumano nubi basse, fumano nubi basse…

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, e tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare…

Cala Novembre e le inquietanti nebbie gravi coprono gli orti,
lungo i giardini consacrati al pianto si festeggiano i morti, si festeggiano i morti…
Cade la pioggia ed il tuo viso bagna di gocce di rugiada
te pure, un giorno, cambierà la sorte in fango della strada, in fango della strada…

E mi addormento come in un letargo, Dicembre, alle tue porte,
lungo i tuoi giorni con la mente spargo tristi semi di morte, tristi semi di morte…
Uomini e cose lasciano per terra esili ombre pigre,
ma nei tuoi giorni dai profeti detti nasce Cristo la tigre, nasce Cristo la tigre…

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare
che non sai mai giocare, che non sai mai giocare
che non sai mai giocare, che non sai mai giocare…

MORE OR LESS IT SAYS….

Silent and light January comes, asleeping river
between whose banks lie like snow my sick body, my sick body…
White rows of fields are laid along the plain ,
they are as lovers after the adventure tired black trees, tired black trees…

February comes, and the world is head low, but in the convitti and in the public square leave the pains and wear Harlequin’s dress, the carnival is spreading, the carnival is spreading…
(….. to be continued)

Oh days, oh months that always go away, always similar to you is this life of mine.
Different every year, but every year the same,
the hand of tarot cards  

that you never know how to play, that you never know how to play.

don’t shoot the pianist

January 9th, 2007

After a countless series of postponements, it appears that there are definitive dates for the installation of the Calatrava Bridge, the fourth bridge to cross the Grand Canal and link the railway station with Piazzale Roma (Venice’s terminus for vehicles)

 

You may wonder why we need a forth bridge over the grand canal. because the big palazzo near the train station of Santa Lucia (formerly owned but the Ferrovie dello Stato, the formerly national railwail transport company) was sold to the Benetton group. and they make a shopping center right there.

a test

January 8th, 2007

As announced months ago, something new was about to happen at http://www.veniceword.com — but things in venice are slower than reasonable. so while still waiting for projects to be approved and authorizations to come for our new office in venice, i decided to work at the announced blog. at first they will be things written for myself.

Building up a blog takes less time than the - announced too - website restyling (this is another story. we took bad habits :) and now i’m basically testing the platform. this occasional diary is then aimed to continue our dialogue with the readers of the newsletter Buongiorno Venezia.

i’m not yet that techy yet with blogs. as soon as i learn how to do it, i promise i’ll have every post change top and bottom photo. english is not my mother language: i’ll appreciate you to correct  major mistakes if you feel so. i hope that my meaning can be easily  understood all the same!

 

hope you’ll enjoy the stuff :-)